Non-Exercise Activity Thermogenesis
Per NEAT si intendono tutte quelle attività non legate ad un vero e proprio esercizio fisico, ma tutti i gesti volontari e involontari legati al nostro stile di vita . Si intende l’attività lavorativa, il tempo libero e tutti quegli atteggiamenti incontrollati come gesticolare e attività consce come quella di parcheggiare lontano per andare in ufficio a piedi. Il NEAT ha spesso un impatto addirittura superiore agli allenamenti. Cosa significa questo? Lavorare sul NEAT per aumentare la spesa energetica è un modo efficiente per creare un deficit energetico superiore alla dieta e all’attività sportiva. Questo può rendere il percorso di dimagrimento molto più sostenibile; tenendo a mente che gli adattamenti avvengono nel lungo periodo, dunque creare un programma sostenibile nel tempo è determinante . Tenendo presente inoltre che le diete falliscono soprattutto per motivi psicologici , perchè le persone non sanno quantificare quello che mangiano giustificandosi dicendo di avere metabolismi lenti ,ossa grosse e inventandosi le scuse più assurde. Una ricerca indica che due adulti di dimensioni simili possono avere una differenza di spesa energetica fino a 2000kcal al giorno che possono essere attribuite quasi totalmente al NEAT .
Questo ad esempio spiega quanto possa essere uno degli strumenti determinanti che abbiamo a disposizione ed essere in grado di sfruttarlo nel modo corretto ci permette di mantenere, guadagnare o perdere peso in base ai nostri obiettivi. Un NEAT basso, per un soggetto che svolge un lavoro sedentario, è uno dei motivi per cui come il lavoro d’ufficio, sarà propenso a faticare di più durante il percorso di dimagrimento. Questo perché, nonostante l’allenamento, i suoi rendimenti giornalieri risultano estremamente bassi. Se l’obiettivo invece è quello di aumentare di peso, limitare i movimenti il più possibile può essere un’ottima scelta per mantenere più facilmente un bilancio energetico positivo .
Per perdere peso/grasso occorre un bilancio energetico negativo,ma, se questo viene mantenuto per troppo tempo, si va incontro ad una minor spesa energetica. Mantenere periodi troppo lunghi di restrizione calorica quindi non è una scelta molto saggia, mentre alternare periodi ipocalorici a periodi normocalorici è l’ideale per limitare gli effetti negativi della restrizione calorica e il calo delle riserve energetiche. Esiste uno strumento molto utile ed economico per monitorare il calo dei movimenti: il contapassi. Questo, effettivamente, ci permette di valutare se i passi settimanali diminuiscono (nella media settimanale). Se si nota un calo, è possibile che il corpo stia già attuando degli adattamenti. Il NEAT è un aspetto fondamentale quando si intraprende un percorso di dimagrimento o di aumento della massa corporea e saperlo gestire e comprendere correttamente ci può permettere di portare al massimo gli effetti dell’allenamento e della dieta, rendendo ottimale il percorso sul lungo periodo . Il primo motore degli adattamenti è l’allenamento, non esistono segreti o scorciatoie. Le 3 cose che contano per il dimagrimento sono allenamento, mangiare meno e muoversi di più . Ma principalmente non avere fretta!
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